1992

2 marzo 2014 / CENNI CRITICI /

A.Reggianini, V. Spagnulo
Centro Culturale Edison
Galleria delle Colonne, Parma

DEI MATERIALI ELETTI
5cop-1 A VECA“… Dall’osservazione dei lavori nel loro complesso mi sembra plausibile una lettura sintetica dell’opera come un “campo di relazioni” dove presenze diverse, per forma e per origine, entrano in contatto corrispondendo secondo la logica di un ”equilibrio” in tensione. Si evidenzia allora un ordine compositivo che predilige l’asimmetria dell’impianto o, quando questa viene contradetta dalla presenza di un “luogo” centrale prevalente, l’eterogeneità degli interventi. Un gioco per “differenze” allora, che privilegia la fisionomia delle singole componenti…..
L’importanza accordata agli aspetti strettamente operativi credo sia uno dei segnali più interessanti del lavoro: non si tratta di abilità tecnica nel manipolare i materiali – evidentemente necessaria per l’essenzialità costruttiva dell’opera, per come cioé Spagnulo intende portare a compimento il pezzo trattato – quanto del mettere in videnza per ciascuna componente la sua reazione all’intento manipolatorio. E l’attenzione alla natura e alla qualità dell’operare direttamente fisicamente lasciando scoperto l’intervento, evitando cioè di camuffare o abbassarne gli esiti all’opposto evidenziandoli, costituisce un frangente non occasionale di una necessità di rapporto diretto di conoscenza tattile delle “cose” altrimenti negata o contradetta dal dominio del visivo o di un bagaglio artificiale delle “cose” che ci circondano tendenzialmente estraneo o illusorio rispetto ai sensi. Non a caso i materiali eletti dal legno alla carta, al rame, al piombo, appartengono a una generazione precedente rispetto a quelli con cui oggi siamo in contatto: ma la loro frequenza non è scelta di nostalgia quanto invece dettata dalla loro “fotogenia” rispetto alla manipolazione, diretta o indiretta.…”

A.Veca

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